Topic outline

  • Come preparare il tuo orto


    Alcuni ortaggi sono perenni ma la maggior parte sono annuali o biennali, e di solito vengono raccolti durante l'anno della semina o del trapianto. Qualsiasi sistema venga utilizzato per le coltivazioni, le lavorazioni seguono uno schema simile al seguente:


    • analisi e preparazione del terreno per renderlo più sciolto, togliendo o interrando le erbacce, aggiungendo letame o concime organico

    • semina o trapianto di piantine

    • cura delle piante nel loro periodo di crescita: diserbo per evitare la competizione di erbacce, controllo dei parassiti e annaffiatura sufficiente

    • raccolta, selezione, stoccaggio e vendita degli ortaggi o loro consumo fresco.


      Analisi del terreno


    • Anche se il terreno sembra senza vita, non è assolutamente cosi. E’ considerato la “pelle della terra” con una comunità vivente estremamente varia di microbi ed animali, che dipende dal substrato organico. Tutto in un campo o in un orto dipende da quanto è sana questa comunità. Dai un'occhiata alla pagina il sistema nutrizionale del terreno per avere un'idea della vita dentro e sul terreno ed anche a qualcuno dei video segnalati più avanti.

      Prima di tutto bisogna conoscere le caratteristiche del nostro terreno. Non serve necessariamente un’analisi di laboratorio: possiamo ottenere molte indicazioni importanti con alcuni semplici prove e con una cartina tornasole.

    In base alla struttura fisica i terreni si dividono in argilloso, sabbioso o a medio impasto. Un altro dato importante è il valore di ph, che influenza la capacità delle piante di assimilare nutrimento.

    Per coltivare è bene sapere la quantità degli elementi nutritivi presenti: sia i tre fondamentali azoto, fosforo e potassio, che gli altri microelementi utili.

    Prova qualche veloce test sul terreno:

    • Usa un piaccametro (strumento per controllare l'acidità) o la cartina tornasole per stabilire il pH del terreno

    • Scava una buca per controllare la struttura del terreno. Guardai differenti colori e struttura degli strati orizzontali.

    • Compara i colori, le presenza di pietre e la struttura di terreni di aziende biologiche e convenzionali..


    • Prova alcune attività pratiche ed esperimenti con terra e azoto che includano: 1) coltivare microbi della terra 2) trifoglio e fissaggio dell’azoto 3) azotare e deazotare 4) inquinamento di nutrienti 5) provare la quantità di nitrati nell’acqua 6) esame visivo del suolo.

    • Setaccia il terreno per controllare la quantità di organismi viventi

    • Comparare il numero di vermi tra un terreno bio ed uno non bio, versando un secchio di acqua saponata

    Per ulteriori approfondimenti consulta https://www.ortodacoltivare.it/suolo/terreno.html


    Preparazione del terreno


    Il terreno deve essere ben drenato e ricco di sostanza organica. Per fare ciò si può usare un impianto di irrigazione, e concimare il terreno con stallatico o compost, in modo che la terra possa rilasciare alle piante i nutrimenti necessari per la loro crescita. Il terreno, irrigato con l’acqua in cui è sciolto il compost e concimato con esso, è più fertile perché ha un’elevata composizione di fosforo e azoto.

      Per rendere il terreno più omogeneo zappettare e rastrellare il pezzo di terreno destinato alla semina, in modo da eliminare i granuli.


    Semina


    • Praticare nel terreno dei solchi simili a lunghe file e distribuire il seme, tenendone in mano una certa quantità e facendolo scorrere nelle file del terreno a poco a poco tra pollice e indice

    • Una volta sparso il seme nei solchi ricoprite il tutto di terra, pressandolo delicatamente perché si assesti bene nel terreno. Lo spessore della terra che ricopre il seme deve corrispondere all'incirca allo spessore del seme stesso.

    • Annaffiare


    Clicca qui per vedere il calendario delle semine.


    Trapianto


    • Scavare una buca un po’ più grande della piantina

    • Mettere sul fondo del terriccio adatto al trapianto

    • Tirare fuori la piantina con cura premendo il fondo del vasetto in cui è contenuta

    • Aprire delicatamente la massa radicale senza togliere la terra

    • Posizionare la piantina nella buca, senza interrare il colletto (che è la parte che si trova fra fusto e radice della pianta) e compattare la terra intorno

    • Mettere un tutore alla piantina se necessario (i pomodori ad esempio ne hanno bisogno)


    E' fondamentale lasciare a ogni pianta lo spazio necessario. Distanze indicative:


    • almeno 100- 150 cm di distanza per anguria, melone e zucca

    • 50- 70 cm tra le piante di zucchine

    • 40 cm per pomodori, peperoni, melanzane, cetrioli, cavoli

    • 35 cm per le cicorie

    • 25 cm per lattughe, radicchi, bietola, sedani, finocchi

    • 10 cm per cipolle, porri, agli, rucola

    • 3 cm per carote, ravanelli, prezzemoli

    • I lattughini da taglio possono essere trapiantati senza distanziare i cubetti tra loro, oppure separati in file singole e crescono bene anche in condizioni di luminosità più scarsa.



    Piantine di radicchio dopo il trapianto



    Piante adulte di radicchio


    Ecco il calendario dei trapianti: https://www.ortodacoltivare.it/calendario/trapianti.html

  • Cure colturali


    Controllo degli infestanti                                  


    Le erbacce vanno in competizione con gli ortaggi sottraendo loro               

    acqua, nutritivi e luce. Quando le piantine dell'orto sono anocra 

    piccole  possono essere letteralmente soffocate dagli infestanti, 

    che spesso hanno uno sviluppo più veloce. Il periodo più impegnativo

    dell'anno è la primavera, quando le abbondanti piogge e i primi caldi 

    stimolano la crescita degli infestanti. In questi mesi bisogna tenere 

    sotto costante controllo l'orto passando spesso a pulire intorno alle 

    piante e in mezzo alle file. Se gli infestanti non vengono rimossi 

    regolarmente non solo ostacolano la crescita degli ortaggi ma possono 

    presto andare in seme e riprodursi, diventando così sempre più 

    numerosi, fino a ricoprire completamente le colture.


    In un orto biologico il controllo degli infestanti avviene molto spesso   

    attraverso il diserbo manuale. Sulla fila è possibile tirare via le 

    erbacce a mano, facendo attenzione a rimuoverle con la radice, 

    oppure con una piccola zappa. Tra le file, negli spazi più larghi, è 

    possibile aiutarsi con una zappa più grande o con un motocoltivatore. 


                                                                                                                                    Diserbo tra le file con zappa 


    Per prevenire la crescita intorno alle piantine un metodo efficace è la pacciamatura. Molti materiali (sia organici che inorganici) possono essere usati per coprire il terreno. Tra gli esempi abbiamo il cippato di legno o di corteccia, terriccio di foglie, letame ben maturo, tappeto vecchio, foglio di plastica. La pacciamatura ha molti effetti benefici –fornisce nutrimento alle piante, trattiene l'umidità, elimina le erbacce, forma una barriera contro i semi di infestanti, isola dal freddo invernale le radici e le cime delle piante vulnerabili. Il giusto momento per pacciamare dipende dalla varietà della pianta. Il periodo migliore è fine inverno o inizio primavera. In questo modo la pacciamatura tratterrà l'umidità e ciò eviterà un rapido essiccamento del terreno in estate.


    Come fare:

    • Assicurarsi che il luogo sia privo di infestanti e il terreno umido.

    • Annaffiare se è necessario perché sarà difficile inumidire il terreno sotto uno strato di pacciamatura.

    • Riempire una carriola con il materiale scelto e spargere con un badile uno strato di 5 cm intorno alle piante o su tutto il terreno, lasciando un piccolo spazio intorno agli steli delle piante.

    • Rastrellare per rifinire il livello.


    Controllo dei parassiti e delle malattie


    Per contrastare efficacemente gli insetti dannosi bisogna riconoscerli con certezza. Esistono vari metodi di lotta biologica, come l'utilizzo di insetti antagonisti, di batteri o di macerati vegetali. Puoi trovare una lista completa degli insetti nemici dell'orto e di come combatterli in modo naturale alla pagina https://www.ortodacoltivare.it/nemici/insetti.html.


    Le malattie più comuni delle piante possono avere origine funginea, batterica o virale.


    Malattie funginee o crittogamiche


    Quando si tratta di malattie provocate da funghi o muffe, non c’è possibilità di guarigione per la pianta ma si può circoscrivere il danno eliminando le parti malate e trattando quelle sane.

    Cura: Contro le malattie funginee in agricoltura biologica si usano principalmente due anticrittogamici: rame e zolfo. Sono prodotti che proteggono le parti che coprono, questo vuol dire che la ricrescita della pianta lascia esposte alcune sue parti. Un rimedio naturale che si usa soprattutto a scopo preventivo è il decotto o macerato di equiseto, facile da produrre raccogliendo quest’erba spontanea.

    Prevenzione:Le malattie fungine proliferano in condizioni di umidità. La migliore prevenzione è infatti una corretta lavorazione del terreno dell’orto, che deve essere drenante. Evitando i ristagni d’acqua si prevengono la maggior parte delle malattie crittogamiche.

    Rotazione colturale. Le spore di alcune muffe restano nel terreno anche per alcuni anni. Quindi è importante fare attenzione nella rotazione delle colture a non coltivare lo stesso ortaggio sul terreno dove è stato colpito. Una pulizia adeguata delle attrezzature permetterà di non trasmettere la malattia funginea tramite gli attrezzi da orto. Alcune delle malattie funginee più diffuse sono il fusarium, la peronospora e l’oidio.


    Malattie batteriche


    Nelle malattie provocate da batteri, se si riesce ad eliminare i batteri è possibile risanare la pianta. Nell'agricoltura biologica le batteriosi si combattono con trattamenti di rame.


    Virosi


    Si tratta di malattie portate dai virus, che spesso si trasmettono da pianta a pianta tramite gli afidi o altri insetti. Non c’è possibilità di curare la pianta, solo di circoscrivere l’infezione, facendo attenzione anche a non ripetere la coltura l’anno successivo nella stesso posto perché potrebbe ripresentarsi il problema. Spesso le virosi si trasmettono tramite gli attrezzi dell’orto, per cui se riscontriamo una pianta malata occorre fare molta attenzione e disinfettare le forbici usate per potarla o il coltello usato per le raccolte.


    Per ulteriori approfondimenti sulla difesa biologica visitate la pagina https://www.ortodacoltivare.it/nemici.html dove si parla anche di animali selvatici dannosi, oltre gli insetticidi naturali, trattamenti bio e macerati vegetali.


    Raccolta


    Ecco quali sono gli ortaggi di stagione e cosa si può cogliere nell’orto mese per mese. Ricordatevi che i peridi di raccolta possono variare in base alla posizione geografica, all'altitudine e al microclima.


    • Gennaio-febbraio: le bietole, la barbabietola, alcuni tipi di insalata (p.e. la catalogna), l’indivia, il radicchio, la rucola,praticamente tutti i cavoli (cavolfiore, cavolo rapa, cavolo cappuccio, broccolo, cavolini di Bruxelles, cavolo verza), finocchi, sedano rapa, pastinaca, spinaci, ravanelli, carote, cime di rapa, scorzonera e scorzobianca, porri, zucca. Ci sono poi varie erbe aromatiche come rosmarino e salvia il cui raccolto si prolunga per quasi tutto l’anno.

    • Marzo: nelle zone più fredde si raccolgono ancora ortaggi invernali come cavoli, pastinaca, finocchi, porri e ancora qualche zucca. Continuano spinaci, cime di rapa, carote, ravanelli, le varie insalate in coltura protetta e le già citate aromatiche. Nelle aree più calde si aggiungono cipolle, aglio, barbabietola, carciofi, patate.

    • Aprile: è un mese di passaggio: troviamo nell’orto gli ultimi ortaggi invernali (finocchi, porri, spinaci e cavoli), continuiamo con carciofi, aglio e cipolle e con tutte quelle colture che si seminano scalarmente e che possono essere coltivate in tunnel:  rucola, lattuga da cespo e da taglio, carote, ravanelli, prezzemolo. Arrivano già i primi ortaggi primaverili come i piselli e iniziano a spuntare anche le bietole e il rabarbaro.

    • Maggio-giugno-luglio: In questi mesi abbiamo a                          

         disposizione la maggior parte degli ortaggi che 
         arrivano a maturazione tra primavera ed estate: aglio,
         cipolle, carote, ravanelli, bietole, rucola, radicchio,

         lattuga, spinaci, piselli, asparagi, patate, prezzemolo.

         Iniziamo a trovare le prime melanzane, pomodori, fagiolini,

         zucchine e cetrioli. Si aggiungono con l’arrivo dell’estate 

         peperoni, fagioli, zucche e meloni. Ci saranno poi a disposizione

         quasi tutte le erbe aromatiche, dall’erba cipollina alla salvia, 

         passando per menta, timo, rosmarino e basilico.


    • Agosto: troviamo nell’orto le angurie, le barbabietole, il sedano, zucche e zucchine, broccoli, cetrioli, peperoni e peperoncini piccanti, pomodori, melanzane, alchechengi, fagioli, patate e cipolle

    • Settembre: gli ultimi ortaggi estivi: peperoni, melanzane, peperoncini, pomodori, zucche e zucchine. E' il momento per raccogliere molte aromatiche, in particolare il basilico.

    • Ottobre: nelle zone più calde continuano zucchini, zucche e cetrioli, e gli ultimi peperoni e melanzane, mentre altrove iniziano ad arrivare gli ortaggi autunnali: i cardi, i finocchi, le crucifere (i vari cavoli e cavolfiori), alcune insalate (lattughe, rucola, valerianella), carote, spinaci, e ravanelli.

    • Novembre-Dicembre: sono i mesi più poveri di varietà, esistono comunque diversi ortaggi invernali che possiamo raccogliere in questi mesi freddi. Inoltre possiamo aiutarci proteggendo le colture con teli o tunnel freddi: troviamo nell’orto carote, ravanelli, lattuga, spinaci, rape, cicorie, le varie specie di cavoli, tutte verdure resistenti che non temono l’inverno, nonché gli ultimi finocchi prima dell'arrivo delle temperature più rigide.


    Per consigli sulla raccolta visita la pagina https://www.ortodacoltivare.it/coltivare/raccogliere-come-quando.html"


    Ecco nei dettagli il calendario delle raccolte mese per mese.


    Per avere un raccolto costante tutto l'anno è necessario scegliere delle varietà in base al loro periodo di maturazione (degli stessi ortaggi di solito si trovano varietà precoci o tardive) e programmare bene le semine e i trapianti. Ecco il calendario completo dei lavori nell'orto.


    Alcuni link utili sull'agricoltura naturale:

    www.comefareorto.com

    coltivarcondividendo.blogspot.com

    www.ecologiaambiente.com

  • Rotazioni

    L'idea è semplicemente quella di dividere l'area da coltivare in sezioni dedicate a diverse colture. Ogni anno le sezioni subiscono una rotazione in modo che ogni sezione (con le proprie esigenze, malattie e parassiti) possa trarre vantaggio da un nuovo terreno e microclima. Di regola la rotazione dura almeno tre o quattro anni. Questo è il numero di anni necessario per portare la maggior parte dei parassiti e delle malattie a un livello non dannoso. Se le coltivazioni sono divise in tre o quattro gruppi ciò significa che ogni gruppo crescerà nello stesso terreno solo ogni tre o quattro anni. Una rotazione tradizionale a 4 è Legumi –Radici –Frutti –Foglie.

     Legumi: lenticchie, fagioli, piselli

     Ortaggi da radici: ravanelli, carote, patate, cipolle, aglio, scalogno, barbabietola rossa, patata dolce

     Ortaggi da frutto: pomodoro, granoturco, cetrioli, zucche, zucchine, melanzane, peperoni

     Ortaggi da foglia: lattuga, insalata da taglio, spinaci, bietola, cicoria, cardo, cavolo, verza, cavolfiore, broccoli.


    Un'area permanente può essere dedicata alle colture perenni di ortaggi e frutti come i piccoli frutti, rabarbaro, asparago, rafano, carciofo.


    Consociazioni


    La consociazione è la coltivazione contemporanea di piante di specie diversa sullo stesso appezzamento di terreno.

    La consociazione può essere di diversi tipi. In base al tipo di piante, la consociazione si definisce: erbacea quando tutte le piante coltivate insieme sono erbacee; arborea o legnosa quando tutte le piante sono arboree; mista quando si coltivano insieme piante erbacce e arboree. In base alla durata, la consociazione si definisce: permanente quando le diverse specie permangono insieme sullo stesso terreno per tutta la loro esistenza; temporanea se una delle specie è raccolta o estirpata prima delle altre.

    Per essere consociate, le specie devono essere compatibili tra di loro sia dal punto di vista biologico che colturale.

    La consociazione permette i seguenti vantaggi: utilizzare più proficuamente la stessa superficie di terreno, ottenendo una maggiore produzione; ridurre il periodo improduttivo dell'appezzamento, ottenendo un primo prodotto mentre l'altra specie entra in produzione; impiegare una specie come sostegno per l'altra (ad es. l'avena per la veccia) o come protezione dall'insolazione eccessiva o dal vento.

    Questo tipo di coltivazione porta a un miglioramento della fertilità del terreno e quindi a un incremento del raccolto. Quando le due colture vengono selezionate correttamente i prodotti e gli scarti di una aiutano la crescita dell'altra e viceversa. La consociazione può essere anche un modo per assicurarsi contro la perdita del raccolto dovuto a condizioni meteorologiche avverse. Se una coltura si perde a causa della siccità o della scarsità di nutrimento l'altra coltura può evitare una perdita completa.


    Conservazione della biodiversità


    La produzione biologica di frutti e ortaggi pone importanza alla conservazione delle varietà antiche. Ogni varietà (cultivar), nuova o antica, ha degli attributi genetici unici. E' importante conservare questa biodiversità perché si adatta a diversi tipi di terreni e climi e permette una resistenza alle malattie. Per esempio alcune varietà antiche di mele sono resistenti alla ticchiolatura mentre varietà nuove sono facilmente soggetti a questa malattia fungina quindi devono essere trattati con pesticidi. Regioni diverse hanno varietà locali che si sono adattate al clima locale. L'aspetto regionale non è più importante per le varietà moderne perché parassiti e malattie possono essere tenuti sotto controllo da pesticidi. Molti agricoltori biologici sentono loro dovere morale salvaguardare la biodiversità e mantenere le varietà antiche per le future generazioni come assicurazione contro i cambiamenti climatici e le malattie future.


    Permacultura


    La permacoltura (agricoltura permanente) consiste nel progettare mantenere un ecosistema agricolo produttivo che abbia la diversità, la stabilità e la resilienza degli ecosistemi naturali. Essa ha dei principi di progettazione agricoli e sociali che simulano o utilizzano direttamente i modelli e le caratteristiche osservati negli ecosistemi naturali. Si tratta dell'integrazione armoniosa del paesaggio e dell'uomo che si procura cibo, energia, riparo e altri beni materiali e non materiali in modo sostenibile. La filosofia che sta dietro la permacultura è quella di lavorare con la natura, invece che contro la natura; di un'osservazione a lungo termine e sensata invece di un'azione a lungo termine ma insensata.


    I tre elementi della permacultura sono:


     Cura per la Terra –Provvedere a tutti i sistemi vitali di poter crescere e moltiplicarsi. Questo è il primo principio, perché senza una Terra sana l'umanità non può prosperare.

     Cura per l'uomo –Fornire all'uomo l'accesso alle risorse necessarie per la sua esistenza

     Ritorno del surplus –Reinvestire il surplus nel sistema per la cura per la terra e per l'uomo. Ciò comprende di reintrodurre gli scarti nel sistema per riciclarli in qualcosa di utile. Questo principio a volte viene chiamato “Condivisione equa” visto che ognuno di noi dovrebbe prendere solo ciò che gli è necessario e dovrebbe reinvestire il surplus.

    Per ulteriori informazioni puoi visitare le seguenti pagine:

    http://permaculturaitalia.net/

    https://www.permacultura.it/

    https://permacultureglobal.org/


    Biodinamica

    Attraverso questo tipo di agricoltura, è possibile ritrovare il senso di un lavoro agricolo in armonia con la natura e le sue leggi, dove l’uomo torna a essere regista consapevole del suo equilibrio.
    Applicata in tutto il mondo dal 1924 da aziende di ogni estensione e tipologia, essa parte dal fondamento che l’azienda agricola è un vero e proprio organismo vivente a ciclo chiuso, inserito nel più grande organismo vivente cosmico, alle cui influenze soggiace. L’agricoltore biodinamico conosce tali influenze e conseguentemente adotta un metodo pratico che le favorisce, col risultato di avere terreni fertili e vitali e prodotti salubri.
    È un apporto di conoscenze che si offre a integrazione della cultura agronomica ufficiale, determinandone il rinnovamento in uno spirito più etico ed estetico e che favorisce una nuova professionalità dell'agricoltore, cosciente e corresponsabile.
    L'obiettivo ultimo è quello di poter fornire alimenti adatti a una umanità e ad un ambiente planetario sempre in evoluzione. Riuscire ad aver cura della terra per aver cura dell'uomo e viceversa, secondo il  metodo scientifico iniziato da Rudolf Steiner. Da più di ottanta anni il movimento di agricoltura biodinamica – diffuso con successo in tutto il mondo – con i suoi agricoltori e i suoi ricercatori lavora per garantire il risanamento della Terra, il rinnovamento dell’agricoltura e offrire un alimento ricco di forze nutritive a uomo e animali. 


    Gli scopi fondamentali dell'agricoltura biodinamica sono:

    • Accrescere la fertilità della terra, attraverso la cura del suo fattore fondamentale: l’humus
    • Creare un Organismo Agricolo dove i processi ecologici aziendali si sviluppino verso un vero e proprio organismo di relazioni fenomenologiche
    • Coltivare piante e allevare animali che non solo siano sani, ma che abbiano sviluppate le loro qualità tipiche al massimo grado
    • Rigenerare le sementi.


    Strumenti dell’agricoltore biodinamico:

    • Le rotazioni agricole
    • I preparati biodinamici
    • Il compostaggio sia in cumuli con i preparati biodinamici o con trattamenti di superficie
    • Il calendario lunare e planetario per le semine e per le operazioni colturali
    • Le lavorazioni non distruttive del terreno
    • La concimazione di qualità attraverso sovesci particolari e concimazione con compost biodinamici

    Link utili sull'agricoltura biodinamica:

    http://www.biodinamica.org

    http://www.agricolturabiodinamica.it

  • La rete di fattorie biologiche dell'Associazione WWOOF Italia offre la possibilità di fare delle esperienze pratiche in orti naturali su tutto il territorio nazionale. Tra gli host WWOOF potrete trovare delle realtà che praticano permacoltura o agricoltura biodinamica. Per avere un'anteprima delle fattorie associate che si occupano di orticoltura fate una ricerca tematica sul sito www.wwoof.it/it/hosts/cerca.